Nino Frank, from Dada to Film Noir. Go. Schinderhannes somigliava a una nave senza timone, in bal. Le finestre e le porte, tutte le cubiche sagome delle case erano immerse nella morte del sonno. Un occhio solo era aperto nella notte: l'occhio di Girolamo Basch, il colonnello. Egli stava come una sentinella, alla frontiera della notte, davanti alla sua finestra, la sola illuminata in tutto il villaggio. Era rnagro; sbadigliava con circospezione. Guardava il cielo e non ci vedeva nulla. Era un giorno qualunque: il dopodomani del suo matrimonio. Didy, sua moglie, alto e vigoroso cilindro di carne, con due occhi di bue e un sorriso eccellente, non aveva pi. Ella accomodava le sue calze, con un occhio sull'ago, un'altro volto alle spalle del colonnello, e la lingua acida tra i denti intaccati da contadina. Il colonnello non si sarebbe mai rivolto una domanda cos. Quanto a Didy, non ne aveva ancora avuto il tempo. Ma era l'unico colonnello del villaggio. Un tempo la sua ricchezza gli riempiva il cuore: una sciabola, dei soldati. Quattromila soldati che scalpicciavano regolamentarmente sul selciato delle strade, sotto il suo sguardo vago e benevolo.
La pace 1'aveva rovinato. Ora non poteva che consacrare, ogni giorno mezz'ora al pettine e alla spazzola; cos. I contadini maledicevano la tracotanza del colonnello: mattina e sera, egli, a testa nuda, misurava a gran passi la strada principale del villaggio. Per fortuna la domenica il colonnello non usciva: la predica non lo interessava. Al suo arrivo a Schinderhannes ci aveva assistito una volta, in uniforme di gala, rigido fra gli astanti. Durante una settimana aveva inalberato tutte le sue divise dell'antico regime. Ma il sindaco, tosto indignato, and. Il colonnello si rassegn. Vedova, aveva lungamente esitato quando il colonnello, suo affittuario, le aveva reiterato la domanda. II colonnello . Una macchia rotonda di cera sul dorso del mantello, attestava 1'eleganza della vita passata di Girolamo Basch. Didy prima del matrimonio non se ne era curata. Ma il dover dormire, la sera delle nozze, ac- canto a un uomo, l'aveva sconcertata. Da due anni che egli abitava presso di lei, da cinque anni che era vedova, Didy non aveva mai riflettuto alle crisi del sesso: di tanto in tanto bisognava moderarle degli accessi di cattivo umore, ma i danni erano minimi. E tuttavia il colonnello bench. La calma scomparve dal suo spirito. Girolamo Basch non s'accorgeva di nulla. Brontolava, semplice riflesso, e sorrideva con moderazione ogni dieci minuti a sua moglie: il matrimonio aveva qualche cosa di buono poich. 1936 : Dortoir de jeunes filles (Girls' Dormitory) de Irving Cummings; 1936 : Dodsworth de William Wyler; 1936 : The Rat de Jack Raymond; 1938 : A Royal Divorce de. Scrutava la notte con noncuranza e interesse insieme, come se avesse letto un enorme giorna. Ie. Didy esaminava la sua schiena gracile bersaglio. La schiena del colonnello mancava di temperamento. Ella cercava su di essa un uncino, come se avesse voluto appenderci questa cattiva pallottola che si agitava nel suo petto. Ma il colonnello era piatto, piatto allo stesso modo delle cimici. Didy non poteva rimproverare nulla alla sua schiena. Giunse l'ora di andare a letto. Il colonnello si spogliava della divisa con lentezza, come se disfacesse un pacco contenente una sorpresa : scopr. Cadde sul letto con la violenza di una mazzata: il colonnello non fu schiacciato, ma le gett. Achetez Pour Vous L'intran N. 1929 : Secret professionnel (The Doctor's Secret) de William C. Egli dormiva col sorriso della pace sulle labbra; e tuttavia Didy in preda al gelo, aveva paura di serrar gli occhi. L'indomani il colonnello cominci. Molto sconcertato, non fidandosi in fondo di questa donna alta e forte, prese il cappello e usc. Camminava a larghi passi come un agronomo. Aveva preso la via del bosco. Col suo mantello rosso sulle spalle – il mantello del colonnello – ella passava tra gli abeti simile a una imperatrice da melodramma. L'aria (l'aria tonica del bosco, come diceva il colonnello) le rischiarava il petto: ella non comprendeva affatto ci. Bene, erano delle ragnatele che si appiccicavano al suo viso. I suoi capelli biondi e abbondanti le formavano un'aureola a buon mercato. Ella schiacciava bucce di castagne e rami secchi senza fine: il suo passo militare sbigottiva i vermi e i rumori degli alberi. Serrava stretti i lembi del suo mantello imprecando a tratti come pi. Camminava come i naufraghi nuotano. Si, aveva commesso una sciocchezza sposando il colonnello. Sessantadue anni, che vergogna! Un- due, un- due, un- due, un- due. Ridicolo col suo pettine e la sua spazzola. Un- due, un- due, un- due, un- due.. Il tempo, come la sabbia in una clessidra, filtrava traverso le chiome degli alberi. Il cielo si faceva vuoto. Didy si rabbuiava insieme al bosco, il suo petto – cento chili – la traeva verso il sole. Ma non volle farlo, il mezzo giro. Una idea la incalzava: non aveva mai messo piede in un cinema. Ella voleva andare al cinema a dispetto di tutti i suoi timori. Allora, come un papa dalla chioma bionda e dal petto abbondante, fece la sua entrata in Mariahilfe, stringendosi i lembi del mantello rosso intorno al cuore che trepidava. All'albergo bevve, un po' vergognosa, un'intera bottiglia di vino rosso; questo la inorgogl. Il suo mantello attirava gli sguardi: pareva le due ali di una farfalla sconosciuta. Ma tutti i sospetti si arrestavano di fronte al suo volto che ardeva bellicosamente. Giunse l'ora della rappresentazione: ella chiese un biglietto, con voce flebile: ridivenne padrona di s. La sala vibrava nell'oscurit. Lo schermo era affollato da signori in vestito da sera, col monocolo rotondo nell'orbita: gli sguardi di Didy ne impazzivano. Ella compitava le didascalie sgranando gli occhi della sua intelligenza. L'ondata di caldo che le opprimeva il petto la penetr. Avrebbe voluto almeno schiaffeggiare il padre di Rodolfo Valentino, quell'indegno padre. Accorgendosi che la sua poltrona era la sola occupata tra tutte quelle dei primi posti rinunci. Tutta la fiamma del suo mantello rosso si comunicava alla pelle: quello stesso mantello che aveva sfiorato la gente del gran mondo la riavvicinava allo schermo. Lo spettacolo durava gi. Credeva d'esser sola ad accorgersi del suo dolore e temeva che egli non potesse vederla. Improvvisamente impallid. Valentino, umiliato, innamorato, supplice, si avanzava sullo schermo, tendendo le mani, con due occhi da pollo sgozzato: la guardava. Guardava Didy. Ella sussult. Fu costretta ad alzarsi. La sala era completamente buia tranne nel cono luminoso che dava vita allo schermo. La musica andava a morire sugli orli del mantello, come le onde su di una spiaggia in preda ad un incendio: ella non percepiva che lamenti isolati. Le palpebre le caddero come sipari da tragedia. Valentino, disceso dallo schermo si dirigeva verso i primi posti, tenendo le mani avanti a s. Si vedevano le sue labbra tremare. A un tratto il pavimento scricchiol. Mai ella avrebbe creduto di possedere tanto coraggio. Alla porta, nessuno disse nulla: ella tuttavia stringendo come una folle il coltello contro il petto si disponeva ad essere interrogata. Ma il controllore dei biglietti la salut. Ella sentiva tutto il suo corpo rosso rosso come il suo immenso mantello rosso; quel mantello che avviluppava di fuoco le sue spalle. Valentino l'aveva seguita, come un agnello. Nero e bianco sorrideva con aria ebete e ripeteva: . Didy stringeva il coltello sotto il manto; tremava come una foglia. Ella vedeva poco bene quest'uomo che da un quarto d'ora le stava davanti dritto in piedi, perch. Trovava la signora e il signore molto sciocchi. Avrebbe preferito andarsene a dormire dato che mezzanotte era trascorsa; si grattava il naso con amarezza e dignit. Una folata d'aria ghiaccia circol. Un passo secco sulla soglia sembr. Teneva perfino in mane il fucile, il suo fucile da caccia. Aveva posto la mano sulla rivoltella, la sciabola pendeva tra le sue gambe. Rodolfo Valentino gli tese la mano carica di anelli. Una goccia di sudore gli cadde sulla divisa. Il portiere era scomparso. Fortunatamente Didy toss. I capelli bruciavano come fili elettrici fino ai bulbi. Sentiva nelle pupille dodicimila spilli.– Seguitemi, giovanotto – pronunci. Vedeva la camelia di Valentino nera come un grumo di sangue putrido. Il colonnello le sorrideva con espressione beata. A poco a poco il loro respiro tornava normale. Egli si sbotton. Il cuore lo imbarazzava. Stava distesa sul suo mantello rosso che insanguinava il letto tenendo le mani sotto la schiena come volendo nasconderle: tacevano. Tacquero per un secolo. Quando lasciarono I'albergo la notte era un lungo tunnel che bisognava percorere a testa bassa. Essi piombarono come in un pozzo; come i morti nel mare, trascinati verso il fondo dell'abisso da un peso crudele, il cadavere in frack di Rodolfo Valentino gettato alla rinfusa insieme alla sciabola e alla rivoltella nel mantello rosso, quel mantello che un imperatore e tre arciduchi avevano sfiorato. Che calvario! Didy fremeva. II colonnello soffriva. Giunsero a. I confine del bosco con le braccia morte per la stanchezza, gli occhi spenti, la lingua arrotolata contro il palato. Il colonnello si aiutava con la sciabola. Didy sentiva la terra penetrarle nelle unghia. Rabbrividirono all'alba. Sotterrarono tutto: la sciabola, la pistola, il mantello, anche il fucile da caccia. Emisero un sospiro di sollievo: avevano 1'impressione che la bruma dell'alba che li avviluppava fosse un'onda soccorrevole e materna in cui tutto si dissolveva. Il signore e la signora Basch si svegliarono alle otto del mattino come sempre e si posero a tavola dinanzi al caff. Ventiquattro ore di sonno avevano recato loro nuove energie. Didy sorrideva a suo marito; era veramente un brav'uomo. Quanto a lui, egli amava perdutamente sua moglie, con la lingua di fuori, la sua vecchia lingua di vecchio sessantaduenne. Essi dormiranno insieme stasera, domani. Il suo mantello rosso, suo. Un lungo silenzio durante il quale ciascuno medita le sue ragioni.– Peccato, perch.
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December 2016
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